La creazione di un e-commerce come Amazon

Creazione di un e-commerce efficiente: alcune considerazioni

Amazon è un modello esemplare di e-commerce funzionante, valido e di successo. Le intuizioni di Jeff Bezos, suo fondatore, hanno permesso al sito web di proliferare, divenendo il colosso commerciale che noi tutti oggi conosciamo.

Anche Amazon, però, è partito dal basso. Oggi è una realtà più che consolidata, ma un tempo (seconda metà degli anni '90) si trattava di un servizio di piccole dimensioni.

Ciò significa, di fatto, che chiunque può essere in grado di creare un sito e-commerce come Amazon o eBay utilizzando un CMS dedicato, come ad esempio il famoso Cs-Cart Italia che permette di creare uno store online multivendor.

Certo, raggiungere i numeri registrati da Amazon.com è un qualcosa fuori dalla portata di chiunque, ma è altrettanto vero che i grandi progetti nascono sempre dal basso. A tal proposito, vediamo come muoversi in questo panorama sterminato!

Comprendere le reali esigenze dei venditori

Quali sono i costi relativi alla creazione di un marketplace? Chi sono i commercianti che metteranno in vendita i loro prodotti all'interno della piattaforma? Queste sono solo alcune delle domande per cui lo sviluppatore di un marketplace intende ottenere delle risposte.

Partendo dalle basi, è necessario sottolineare che, indipendentemente dalle identità dei propri venditori, il gestore del futuro marketplace avrà il compito di intuire in anticipo le reali esigenze dei venditori. Il venditore sarà in grado, ad esempio, di gestire un software per l'uso del magazzino? Sarà in grado di collegare l'e-commerce a un gestionale?

L'obiettivo dello sviluppatore del marketplace dovrà essere quello di indagare sulle effettive possibilità operative dei propri clienti, in modo tale da metterli nella posizione di poter operare in tutta semplicità all'interno delle piattaforme da rendere disponibili sul mercato.

L'inserimento dei prodotti nel marketplace

Un aspetto particolarmente rilevante della questione è dato dalle procedure per l'inserimento dei prodotti online.

Buona parte dei venditori non possiede un database ben strutturato, con all'interno i prodotti pronti per il caricamento all'interno dei siti internet. Se tali figure sono in possesso di un gestionale, potrebbe verificarsi l'eventualità di non avere a disposizione un funzione di "abilitazione" all'esportazione dei prodotti stessi.

Ciò rende le operazioni ancor più complesse, difficoltose, spesso bypassabili mediante un pagamento alla software house. Già, perché alcune case produttrici di software non fanno altro che rendere disponibili tutta una serie di funzioni… a pagamento. Questo fa sì che i venditori siano costretti a spendere ulteriore denaro per ottenere funzioni che, di fatto, potrebbero essere già presenti in altri CSM, diversi da quelli prescelti.

Predisporre un valido modello di business online

Affinché un marketplace risulti realmente efficiente, pressoché esente da problemi, è essenziale adottare un modello di business quanto mai delineato. Come gestire gli abbonamenti? Come gestire le transazioni economiche? E in che modo vengono distribuiti i vari fondi?

Innanzitutto, si tenga a mente che i soggetti che incasseranno i soldi di un cliente saranno anche i responsabili delle singole transazioni.

Più in generale, però, al fine di proteggersi da eventuali problematiche di natura commerciale, può divenire utile ridurre l'usabilità da parte dell'utente. Non meno essenziale sarà gestire al meglio le procedure dei resi e dei rimborsi: una gestione errata di simili operazioni potrebbe rallentare enormemente l'efficienza stessa del proprio marketplace, con tutte le conseguenze del caso.

Alla luce di quanto riportato, si evince facilmente come l'intera gestione di un marketplace risulti quanto mai difficoltosa, specie nel caso in cui non si sia in possesso di buone linee guida (o di consulenti che possano seguire i clienti nella concezione passo passo di piattaforme di qualità).